Il New York Times, noto quotidiano della Grande Mela, tratta spesso di fotografia, parlando di fotografi famosi, curiosità dal mondo della fotografia, come nel caso un cui riporta la notizia su quella che può essere definita la prima fotografia food, creata dal Joseph Nicéphore Niépce nel 1832.
Si tratta di una foto semplice raffigurante una tavola apparecchiata con sopra una ciotola, un tozzo di pane, un calice e altri elementi disposti sul tavolo, che è diventata il trampolino di lancio per il mondo delle immagini alimentari. Solo dopo questa pietra miliare, l’industria alimentare cominciò a utilizzare le foto per rappresentare il cibo, ma prima d’allora, veniva fatto tramite altre forme d’arte.
Breve storia della fotografia food (Food photography)
Sommario Vivi red carpet
Esempi famosi sono le nature morte nei dipinti degli antichi romani, o nei mercati rappresentati nelle moltissime opere che nel corso di secoli si sono susseguiti con i vari artisti e ancora, battute di caccia e cerimonie religiose nelle quali il tema principale rappresentato è il cibo.
Con l’invenzione della fotografia, il modo di guardare il cibo, ma anche altre tematiche che venivano immortalate con degli scatti, ha subito un cambiamento radicale.
La fotografia, dalla sua nascita, divenne ben presto riconosciuta tra le forme d’arte che insieme a dipinti e altre opere, raccontavano la storia. Via via che i tempi moderni avanzavano, la fotografia ha conquistato la posizione di mezzo comunicativo più immediato per rappresentare la storia di tutti i giorni.
In questo cammino, la fotografia ha portato con sé anche il cibo, il quale già agli inizi del XIX secolo ha fatto la sua comparsa con la famosa foto di Nicéphore.
Facendo un salto in avanti negli anni ’30 e ’40, si assiste all’esplosione dell’uso della fotografia per rappresentare il cibo a scopi pubblicitari o editoriali, con molti fotografi che si sono distinti in questo settore, facendo da pionieri di quello che oggi equivale a una branca a sé stante della fotografia moderna.
Questi artisti, questi modelli, queste opere, hanno dato origine a ciò che si potrebbe definire l’era della fotografia alimentare, con immagini di alimenti che riempio libri di cucina, ricette, riviste, nonché confezioni e volantini.
L’evoluzione della fotografia food
Quanto appena premesso non vuol dire che la fotografia food sia rimasta tale nel corso degli anni: la cura dell’estetica, la ricerca dello stile e le moderne tecnologie hanno modificato anche il modo di fare fotografia, si pensi all’avvento della foto digitale accessibile a tutti, soprattutto con la presenza ormai immancabile, di fotocamere sempre più performanti sui cellulari.
Tali progressi tecnologici e nelle tecniche di fotografia hanno generato un’esplosione del fenomeno della fotografia food, tante che oggi si contano milioni di foto caricate online ogni giorno, che mostrano cibi e persone intente a consumare i loro pasti. Dal punto di vista sociale è una cosa che coinvolge molto, primo perché è come se si volesse condividere il pranzo con le persone che si conoscono, ma soprattutto perché uno dei più grandi piaceri della vita è proprio il cibo.
Al tempo stesso, questo boom che si espande su social media, siti e altre fonti sia online che nella vita di tutti i giorni, rende la fotografia food una disciplina difficile, poiché oggi basta un cellulare e la conoscenza delle giuste tecniche per creare un’ottima foto da condividere, motivo per la quale la concorrenza è altissima.
Composizione
Qualsiasi immagine può avere una diversa interpretazione pur inquadrando la stessa porzione di realtà e non esiste una narrazione che la descrive o un documento che la spiega.
La comunicazione in una foto è puramente visiva. Gli elementi che raccontano quella storia quindi, devono svolgere un ruolo ben definito per trasmettere al meglio il messaggio che vuoi raccontare. Possiamo definire quanto appena detto, come composizione della fotografia.
Nel termine ”composizione” rientrano quindi tutte le decisione prese dal fotografo nell’instante dello scatto, per quanto riguarda la scelta del soggetto e la relazione tra questo e l’ambiente circostante. La composizione può sembrare un concetto difficile da capire, ma conoscendo alcune regole puoi avere un supporto valido per portare a termine il tuo primo scatto narrativo.
Si potrebbe pensare che le regole per la corretta composizione sono prettamente a discrezione del fotografo, ma non è così. Esistono alcune regole che prescindono dal fattore soggettivo: una zona messa a fuoco e nitida è un punto d’interesse per richiamare l’attenzione dell’osservatore su quel dettaglio.
Come avviene la composizione di una foto
Per la composizione si possono percorrere due strade: nel metodo razionale il fotografo organizza la ripresa in base al risultato finale che ha già ben chiaro e quindi sa già come perseguirlo.
Nel metodo istintivo c’è un lato emozionale che guida il fotografo, per il quale la logica viene meno, sostituita da soluzioni guidate dalle emozioni, realizzando immagini splendide che non rispondono a nessun criterio logico.
Prospettive improvvisate, scene mosse, inquadrature fuori fuoco e primi piani strettissimi e ancora tagli improvvisi e scene inclinate. Scatti liberi da ogni regola e tecnica insomma, ma sappi che il risultato ottimo lo si ottiene soltanto conoscendo proprio quelle regole dalle quali si fugge. Quindi sperare d’inquadrare a casaccio e avere un risultato ottimo, non è comporre una foto nel modo corretto.
Per una buona composizione, gli elementi vanno organizzati cercando di seguire una logica: immagina di voler raccontare una storia dall’inizio alla fine e fallo come se dovessi parlare con ogni elemento che inserisci nella foto.
L’organizzazione degli elementi all’interno del rettangolo o del quadrato, sia modo razionale che non, è la chiave per un’ottima composizione.
L’importanza del fotografo Food
Scegliere un fotografo per degli scatti food, può sembrare una cosa semplice, cercare in rete o chiedere ad un amico fotografo è la prima cosa che chiunque può fare.
La cosa che chiunque dovrebbe fare è valutare l’attinenza al tipo di fotografia food che hai bisogno.
Come Fotografo Food Luca cazzaniga, ha un approccio diverso da la maggior parte dei fotografi presenti in Brianza e non solo. Il suo approccio si può definire in tre fasi:
Analisi
La fase di analisi serve a capire quale identità ha la tua attività, chi sono i tuoi clienti e a cosa serviranno le fotografie food che devi realizzare. Il risultato finale cambia se le foto devono essere usate su un menu, devono essere utilizzare per campagne di marketing. In pratica la foto deve raccontare e attrarre i clienti giusti, non tutti i clienti del mercato.
Servizio fotografico
E’ il punto che qualsiasi fotografo fa, prepara il cibo e scatta le foto. Ma questo punto è anche il più difficile da realizzare, perché tutto è in funzione (non nella bravura del fotografo, o per l’ego del fotografo) al risultato finale, e al tuo locale.
Consulenza continuativa
Come fotografo food atipico, Luca Cazzaniga, inserisce la parte di consulenza continuativa dopo la consegna delle fotografie che gli commissionano, perchè l’importanza di una comunicazione continua è fondamentale, e imparare a realizzare le proprie fotografie 365 l’anno, in modo semi professionale è una competenza che ogni commerciante, ristoratore, direttore d’albergo dovrebbe avere, così da poter essere autonomi in una grande parte di comunicazione visiva.
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